Confetti e matrimonio, augurio di felicità

confetti Lo Scalco

[vc_row dfd_row_config=”full_width_content” dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14303″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_heading enable_delimiter=”” style=”style_01″ title_font_options=”tag:h4|color:%23ffffff” subtitle_font_options=”tag:h3″]Confetti e matrimonio, augurio di felicità   [/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text]Conoscete il significato dei confetti per il matrimonio? Queste piccole dolcezze sono ormai diventate simbolo delle nozze, e delle cerimonie in genere. Si tratta di una specialità già dagli inizi usata come simbolo di fortuna e prosperità, prodotta fin dai tempi antichi. Già i romani utilizzavano un antenato del confetto odierno, in occasione delle cerimonie più importanti: una mandorla ricoperta da un composto di miele e farina, non essendo ancora conosciuto lo zucchero. Il confetto è classicamente formato da una mandorla (tradizionalmente la mandorla di Avola, in Sicilia ma vengono usate anche le mandorle californiane, meno eleganti!) ricoperta di zucchero, ma sono ormai diffuse molte varianti di confetti: un nucleo di pistacchi, nocciole o cioccolato o anche ripieni di gusti più svariati: composte di frutta, rabarbaro, cocco, menta, perfino whisky e pastiera napoletana! Spagna e soprattutto Italia hanno i più importanti centri di produzione di confetti. Storicamente il confetto nasce a Sulmona (in provincia de L’Aquila) nel 1400 d.c, quando lo zucchero, già presente in Europa dal ‘700 perché importato dagli arabi, divenne più accessibile sul mercato. E sempre in questo luogo, verso il XV secolo d.C, si sviluppava la lavorazione artistica dei confetti presso il Monastero di Santa Chiara. Qui, con dei fili di seta, venivano legati dei confetti per decorare fiori, grappoli, spighe, rosari: le prime artigianali “bomboniere”. Ogni ricorrenza ha le sue tradizioni legate ai confetti, e il suo colore: La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco, a indicare la purezza della sposa. E’ proprio la sposa che, sempre secondo la tradizione, dovrebbe offrire ai presenti i confetti sfusi, prendendoli con un cucchiaio d’argento! Per il battesimo si scelgono i confetti in base la sesso del nuovo arrivato: azzurro per i maschietti, ad indicare il colore del cielo e la futura elevatezza morale, e rosa per le bimbe, ad indicare il colore del sangue e della fertilità. Alle nozze d’oro, invece, si utilizzano i confetti d’oro, a quelle d’argento i confetti argentati. Per la laurea i confetti rossi e infine, per le promesse di matrimonio verdi. Ogni occasione, insomma, vuole il suo confetto speciale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text] Per provare i nostri servizi o chiederci un preventivo contattaci , troveremo la soluzione su misura per le tue esigenze! [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Alle origini de “Lo Scalco”

[vc_row dfd_row_config=”full_width_content” dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14296″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_heading enable_delimiter=”” style=”style_01″ title_font_options=”tag:h4|color:%23ffffff” subtitle_font_options=”tag:h3″]Alle origini de “Lo Scalco” [/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text]“Scalco” è un termine medioevale che deriva dal latino scalcus e significa servitore. In età rinascimentale e barocca lo scalco era, più propriamente, il soprintendente alle cucine principesche e aristocratiche: spettava a lui selezionare e dirigere i cuochi e la servitù, provvedere alla mensa quotidiana del suo signore, con cui teneva personalmente i rapporti, rifornirne la dispensa, organizzare i banchetti nei minimi dettagli. Lo scalco non va confuso né con il capocuoco, come molti credono, né con il trinciante, cioè con colui che disossava e affettava le carni cucinate. Domenico Romoli, detto il Panunto, scalco tra i più noti dell’epoca, nella sua opera “La singolar dottrina” (1560) descrive così la mansione dello scalco: “figura primaria appartenente ad una condizione sociale abbastanza elevata, tale da consentirgli di conoscere le cose di cucina non meno che la vita di Corte o gli scrittori classici e moderni”. Lo Scalco non era quindi un semplice servitore, anche se di rango elevato, ma un cortigiano: un gentiluomo per nascita o, più raramente, per meriti culinari. Per questo, a differenza dei cuochi, poteva vestire in modo ricercato, portare barba, baffi e parrucca. Oltre ad avere autorità sul personale di tavola e cucina, lo scalco maggiore poteva spesso utilizzare i soldi del padrone per acquistare gli approvvigionamenti, disponendo al proposito di ingenti somme. Nelle sue competenze c’era la preparazione delle complesse liste dei pranzi, tenendo conto del gusto di ciascuno degli invitati, del cerimoniale, della stagione, delle derrate alimentari disponibili e delle ricorrenze religiose. Egli decideva il contenuto del menu da presentare sulla mensa; ne era il responsabile e sovrintendeva ad ogni operazione che riguardasse i servizi; si accertava per tempo delle necessità e i bisogni della Corte. Insomma lo scalco incarnava non solamente un ruolo di prestigio, ma addirittura diveniva in un certo senso la “mente del Principe” quando questi si approssima alla tavola. Cristoforo Messi, meglio noto come Messisbugo, scalco ed amministratore presso la corte estense di primo Cinquecento, fu uno degli uomini che meglio seppe incarnare il ruolo dallo scalco maggiore, titolo spesso attribuito, insieme a funzioni rappresentative ed organizzative, quale premio di avanzamento sociale ai funzionari di Corte che si erano particolarmente distinti nello svolgimento delle proprie mansioni. Altro scalco arcinoto, forse il più conosciuto, fu Antonio Latini, tra l’altro uno dei pochi nati con umili origini e capace solo per merito – e giuste frequentazioni – di elevarsi al rango di scalco al soli 28 anni. Prestò servizio in molte corti italiane fra cui quella del Cardinale Antonio Barberini. Concluse degnamente la carriera a Napoli, alle dipendenze del reggente Esteban Carillo Salsedo. Qui crebbe la sua fama; qui fu insignito del titolo di cavaliere dello Speron d’oro; qui, negli ultimi anni della sua vita, compilò Lo scalco alla moderna, o vero l’arte di ben disporre i conviti, che diede alle stampe in due volumi tra il 1692 e il 1694 Nel volume sono descritte alcune delle principali ricette che hanno reso “cult” la cucina italiana attraverso i secoli.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column][vc_single_image image=”14295″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text] Per provare i nostri servizi o chiederci un preventivo contattaci , troveremo la soluzione su misura per le tue esigenze! 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Matrimonio e superstizione: un binomio quasi perfetto

matrimonio superstizione

[vc_row dfd_row_config=”full_width_content” dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14269″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_heading enable_delimiter=”” style=”style_01″ title_font_options=”tag:h4|color:%23ffffff” subtitle_font_options=”tag:h3″]Matrimonio e superstizione: un binomio quasi perfetto[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text]“Non è vero…ma ci credo!” scriveva il grande Peppino de Filippo. Una battuta che si associa assai bene a molte delle tradizioni o superstizioni che ruotano attorno al magico momento delle nozze e che, se ben sfruttate con un tocco di inovazione e originalità, possono contribuire alla riuscita dell’evento. Mentre alcune usanze sono rimaste praticamente inalterate, altre considerate ormai obsolete o di cattivo gusto sono state abbandonate negli anni dagli sposi. Vediamone alcune![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”14277″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Il lancio del bouquet della sposa Secondo la tradizione dovrebbe avvenire all’uscita della chiesa o dal luogo della cerimonia ma sempre più frequentemente oggi viene lanciato alla fine del ricevimento, prima che gli ospiti comincino ad abbandonare la festa. La sposa raduna dietro di se le ragazze ancora nubili e lancia il suo bouquet senza guardare: chi riuscirà ad afferrarlo sarà la prima a sposarsi o per meglio dire la prima a ricevere una proposta di matrimonio (entro l’anno!). Se consideriamo che i fiori usati in antichità erano esclusivamente fiori d’arancio, che oltre a significare abbondanza, felicità e prosperità, significavano anche una richiesta di matrimonio tutta la storia appare più chiara.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Suonare il clacson Se vi sposterete in auto dal luogo della cerimonia a quello del ricevimento, è probabile che l’intero corteo nuziale, come d’usanza, si faccia riconoscere suonando il clacson a più non posso. Ma quella che può sembrare una semplice tradizione o un modo per annunciare il proprio passaggio, in realtà, nasconde un significato scaramantico: far rumore servirebbe infatti ad allontanare gli spiriti maligni, per iniziare così il proprio percorso insieme sotto i migliori auspici. Un’altra variante è la tradizione di attaccare dei barattoli all’auto degli sposi[/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image source=”external_link” alignment=”center” custom_src=”http://ginaswedding.it/wp-content/uploads/2016/08/latta-just-married.jpg” caption=”Credits: Ginaswedding.it”][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”14279″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text]Fondamentali le damigelle! Mai sposarsi senza: che sia una bambina o un corteo di damigelle d’onore amiche o parenti della sposa, la loro presenza simboleggia un rito egizio che invocava la presenza di ragazze che, grazie ai loro abiti eleganti da cerimonia, confondevano gli spiriti maligni accorsi per augurare sfortune e nefasti, evitando che individuassero la vera sposa.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column][vc_column_text]Il giorno giusto Conoscete il detto: “Né di Venere né di Marte non ci si sposa e non si parte”? Secondo le credenze, non ci si può sposare di martedì perché è il giorno consacrato a Marte, dio della guerra, mentre il venerdì, secondo la cabala, è il giorno in cui furono creati gli spiriti maligni. Paese che vai usanza che trovi… pensate che in Norvegia è proprio il venerdì – giorno consacrato a Venere e quindi romantico per eccellenza – il più gettonato dalle coppie![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column][vc_column_text]Portare la sposa in braccio oltre la soglia di casa In epoca medievale, in Europa, si è diffusa questa usanza. Molti credevano che la sposa fosse vulnerabile agli influssi degli spiriti maligni, soprattutto attraverso le suole dei piedi. Per evitare di portare qualche spirito malvagio con lei nella nuova casa, lo sposo la portava in braccio.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text] Per provare i nostri servizi o chiederci un preventivo contattaci , troveremo la soluzione su misura per le tue esigenze! [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Il tableau de mariage, tra tradizione e innovazione

tableau de mariage

[vc_row dfd_row_config=”full_width_content” dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14261″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_heading enable_delimiter=”” style=”style_01″ title_font_options=”tag:h4|color:%23ffffff” subtitle_font_options=”tag:h3″]Il tableau de mariage tra tradizione e innovazione [/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text]Per aiutare gli ospiti a trovare il proprio posto durante il ricevimento, corre loro in aiuto l’ormai rinomato tableau de mariage, uno o più tabelloni (di varie forme e dimensione) che hanno il compito di indicare il tavolo a cui accomodarsi; una sorta di mappa della sala del ricevimento che farà capire ai vostri invitati dove dovranno posizionarsi e con chi condivideranno il proprio tavolo Immancabile, soprattutto se gli ospiti sono tanti, il tableau va generalmente posizionato all’ingresso della sala dove si svolgerà il ricevimento, oppure nella zona dell’aperitivo, in maniera piuttosto visibile e di facile consultazione. Non ci sono regole precise per creare il tableau perfetto, basterà seguire alcuni piccoli accorgimenti come: Comunicare al catering l’organizzazione dei tavoli almeno 15 giorni prima del gran giorno. Mettere allo stesso tavolo le famiglie con bambini e le coppie che già si conoscono in modo da non farle sentire isolate. Per quanto possibile, cercare di mettere assieme tutti i single (si sa, i matrimoni sono sempre delle ottime occasioni per fare nuovi incontri!) Oltre ad essere fondamentale per gli ospiti, il tableau, può diventare un elemento decorativo e dare a tutto l’evento un tocco di originalità in più. Certo ci si può veramente sbizzarrire e trovare l’idea che lasci di stucco i nostri ospiti, ma attenzione a non esagerare: prima di tutto il tableau deve essere comprensibile e far sì che tutti i partecipanti trovino velocemente il loro posto (e senza equivoci). Ecco un po’ di idee che abbiamo raccolto in giro per la rete, tra siti e blog di settore (citiamo la fonte nella didascalia di ogni foto).[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image source=”external_link” external_img_size=”large” alignment=”center” custom_src=”https://asset2.zankyou.com/images/mag-post/560/574f/685//-/it/wp-content/uploads/2016/10/shutterstock_447040909.jpg” caption=”Cornici. Credits by Zankyou”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image source=”external_link” external_img_size=”large” alignment=”center” custom_src=”https://cdn0.matrimonio.com/usr/5/8/0/3/cfb_155274.jpg” caption=”Calligrafico, su lavagna. Da Matrimonio.com”][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image source=”external_link” external_img_size=”large” custom_src=”https://www.sposimagazine.it/wp-content/uploads/2016/08/Copertina-2-1.jpg” caption=”Stile “botanico – shabby“. Da “Sposi magazine“.”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image source=”external_link” external_img_size=”large” alignment=”center” custom_src=”https://cdn0.matrimonio.com/emp/fotos/4/7/5/5/image_2_144755_v6.jpeg” caption=”A specchio. Foto da Matrimonio.com”][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image source=”external_link” external_img_size=”large” alignment=”center” custom_src=”http://weddingwonderland.it/wp-content/uploads/2016/04/matrimonio-botanico-le-jour-du-oui-wedding-wonderland-17.jpg” caption=”Arboreo. Foto da Wedding Wonderland”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image source=”external_link” external_img_size=”large” alignment=”center” custom_src=”https://www.eventonic.it/images/Immagini-blog/Idee-matrimonio/Tableau-de-mariage/idee-matrimono-tableau-de-mariage-intero.png” caption=”Mappamondo. Foto da Eventtonic”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text] Per provare i nostri servizi o chiederci un preventivo contattaci , troveremo la soluzione su misura per le tue esigenze! [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Location da favola a Firenze: il Tepidarium del Roster

[vc_row dfd_row_config=”full_width_content” dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14234″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”10″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][dfd_heading enable_delimiter=”” style=”style_01″ title_font_options=”tag:h4|color:%23ffffff” subtitle_font_options=”tag:h3″]Location da favola a Firenze: il Tepidarium del Roster [/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text]La nostra Firenze e i suoi dintorni sono una vera miniera di luoghi affascinanti. Dalle ville più sontuose con panorami mozzafiato sulle colline, ai luoghi d’arte, alle location più semplici che rimandano al fascino discreto della vecchia Toscana. Ma c’è un luogo, proprio in città, che negli ultimi anni è divenuto una tra le venue preferite di chi deve sposarsi, soprattutto in primavera o autunno: il Tepidarium del Roster[/vc_column_text][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_column_text] Un gioiello architettonico dell’800 Il Tepidarium del Roster, all’interno del giardino dell’Orticoltura a Firenze (zona Statuto), è la serra più grande d’Italia, nonché uno dei luoghi più affascinanti della città. L’opera fu realizzata nella seconda metà dell’800 dall’architetto e ingegnere Giacomo Roster, già collaboratore di Giuseppe Poggi nella realizzazione dei viali della città. L’occasione fu la prima esposizione internazionale di orticoltura che quell’anno si tenne proprio a Firenze. Serviva quindi una grande serra, riscaldata con stufe, che potesse ospitare le varietà più esotiche di piante provenienti da molte parti del mondo. Il progetto ebbe subito un gran successo e fu accomunato alle grandi architetture di ferro e vetro già realizzate in Europa, in particolare il Palazzo di Cristallo di Joseph Paxton a Londra a cui il Roster platealmente si ispirava.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][vc_single_image image=”14236″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”14233″ img_size=”large” alignment=”center”][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][vc_column_text]Il tepidario del Roster è il più grande in Italia. In questo progetto per la prima volta vengono usate tecniche di prefabbricazione degli elementi strutturali in ferro con il successivo montaggio in cantiere e motivi decorativi di stile moresco fiorito. L’edificio, a pianta rettangolare, è lungo 38,50 metri per 17 di larghezza, con una altezza massima, nella navata centrale, di 14 metri. Gli oltre 650 metri quadri di superficie sono sovrastati da una copertura che ricorda la carena di una nave rovesciata, secondo uno stile in genere usato per le strutture in legno.[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_row_inner][vc_column_inner][vc_column_text]La particolarità dell’edificio risiede anche nel fatto che per la prima volta una struttura di questo tipo, precorrendo i tempi, viene pensata per usi diversi da quello più immediato. Il tepidario oltre ad ospitare piante, sia in terra che in vaso, è stato usato nel tempo come sede di mostre e altre esposizioni, per manifestazioni musicali e artistiche. Riaperto nel 2013, oggi è un’ambita location per realizzare matrimoni o altre cerimonie in una cornice originale e raffinata.[/vc_column_text][/vc_column_inner][/vc_row_inner][vc_column_text] Per richieste o informazioni contattateci: info@loscalco.com [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Film sul matrimono: 5 pellicole cult

film sul matrimonio

[vc_row dfd_row_config=”full_width_content” dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14210″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_heading enable_delimiter=”” style=”style_01″ title_font_options=”tag:h4|color:%23ffffff” subtitle_font_options=”tag:h3″]Film sul matrimonio: 5 pellicole cult [/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text]Stiamo per entrare nella settimana degli Oscar ed ecco a voi una lista dei 5 film sul matrimonio più memorabili di sempre! Da sempre, sul grande schermo seguiamo storie di coppie intenzionate a sposarsi. Ma ostacolate da ogni parte da parenti e guai. Oppure semplicemente incapaci di capire di essere fatti l’uno per l’altra. Dalle pellicole perfette per celebrare le attrici del momento (vedi Julia Roberts ne “Il matrimonio del mio migliore amico”), alle commedie degli equivoci, alle love story strappalacrime, ai fasti hollywoodiani. Certo è che in ognuno di questi film sul matrimonio potete trovare ispirazione: dagli abiti, alle location, e ovviamente ai banchetti di nozze![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”2/3″][vc_column_text] 4 matrimoni e un funerale Atmosfere e humor british caratterizzano questa commedia dai toni sfumati, ormai un classico del genere, girata da Mike Newell nel 1994. I matrimoni e il funerale fanno da sfondo e da motore alla vicenda di un giovane. Charles – Huge Grant – ha una grande passione per il gentil sesso. Di bell’aspetto e piuttosto viziato, ritardatario cronico, non ha nessuna intenzione di rinunciare al ruolo di scapolo e dongiovanni. Chicca del film il cameo di Rowan Atkinson – alias Mr Bean – nel ruolo secondario di un prete alle prime armi e divertentissimo.[/vc_column_text][vc_column_text] Il padre della Sposa Come dimenticare il tenerissimo Steve Martin alle prese con il matrimonio della figlia maggiore? Accanto a Diane Keaton sono la coppia di genitori che ogni futura sposa sogna di avere: belli, accomodanti, simpatici. Tra buoni sentimenti, sorrisi e colori pastello il sogno americano si celebra sotto un romantico tendone pieno di luci….occhio agli imprevisti però![/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”14211″ img_size=”large” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”14213″ img_size=”full” alignment=”center”][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text] Il mio grasso grosso matrimonio greco Una famiglia ingombrante fa da sfondo ai preparativi per un esilarante matrimonio tra la non bellissima e un po’ impacciata Toula, di origini greche e Ian, insegnante di inglese vegetariano e americanissimo, che con la Grecia non ha proprio nulla a che fare. L’amore, ovviamente, trionferà, in barba alle differenze culturali tra le famiglie dei futuri sposi. Una delle commedie che ha incassato di più nella storia del cinema con una sceneggiatura che tiene attaccati allo schermo, scritto – particolarità – dal’ attrice protagonista Nia Verdalos.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column][vc_row_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_column_text] Un appuntamento per la sposa Un appuntamento per la sposa, di Rama Burshtein, è uno degli esempi più recenti, e brillanti, di come il wedding movie possa raccontare, attraverso il tema universale del matrimonio, le particolarità specifiche di un ambiente o di una cultura. Succede nel film di Burshtein, in cui la protagonista Michal si trova ad affrontare un problema transculturale (essere abbandonate all’altare) sfidando ostacoli specifici (regole e tradizioni della società ebrea ortodossa).[/vc_column_text][vc_column_text] Ti presento i miei Un divertentissimo e molto sfortunato Ben Stiller alle prese con il padre della neo fidanzata, nientemeno che Robert De Niro, ex agente della CIA in pensione. Scenario: il matrimonio del perfetto ex fidanzato della figlia. Un azzeccatissimo incontro tra un mito del cinema e un ottimo attore brillante, risate assicurate e alcune scene ormai cult. C’è anche un sequel, meno fortunato del primo film.[/vc_column_text][/vc_column_inner][vc_column_inner width=”1/2″][vc_single_image image=”14212″ img_size=”large”][/vc_column_inner][/vc_row_inner][/vc_column][/vc_row][vc_row][/vc_row]

Le tendenze del matrimonio 2019

Matrimonio 2019

[vc_row dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14181″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_heading style=”style_01″ title_font_options=”tag:h3|color:%23000000″ subtitle_font_options=”tag:h3″]Novità e stili per il matrimonio 2019        [/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”100″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”100″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column column_bg_position=”left top”][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”20″ screen_tablet_spacer_size=”20″ screen_mobile_spacer_size=”20″][vc_column_text]Avete deciso di sposarvi nel 2019 e cercate qualche consiglio sulle tendenze di quest’anno? Ecco qua una piccola lista di novità che caratterizzeranno la prossima stagione delle cerimonie, tra stili che ritornano, evergreen e curiosità.[/vc_column_text][ultimate_spacer height=”10″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”14182″ img_size=”large” alignment=”center”][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”10″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”20″ screen_tablet_spacer_size=”20″ screen_mobile_spacer_size=”20″][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text] Boho Style: viva la semplicità Avete mai sentito parlare di stile boho chic? Si tratta di una delle tendenze che va per la maggiore negli ultimi anni soprattutto nei matrimoni delle giovanissime. Il matrimonio 2019 sarà all’insegna di questo stile caratterizzato dalla forte preseza di elementi naturali, un forte richiamo agli ideali di semplicità tipici degli anni ’60,’70. Chiesette di campagna, ville immerse nel verde, boschi dove celebrare suggestivi riti simbolici e romantici tramonti in riva al mare saranno le location preferite per chi sceglie questo stile. Per il pranzo o cena si prevedono lunghe tavolate rettangolari di legno grezzo e la mise en place non può che prevedere un tovagliato caratterizzato dal grigio o bianco sporco, arricchito dalla presenza di candele per rendere l’atmosfera magica. I colori accesi imperversano invece nelle composizioni floreali dovranno essere brillanti, con fiori di campo, melograni in estate oppure zucche e bacche rosse in autunno.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text] Tutti i colori della natura In linea con lo stile Boho chic saranno protagonisti del matrimonio 2019 anche i colori della natura; tutte le sfumature del verde accostate al bronzo daranno risalto a ogni dettaglio della cerimonia e dei festeggiamenti. Nel 2019 tornano in primo piano anche i toni pastello per le cerimonie che si svolgono nel periodo primaverile o estivo; giallo, rosa confetto ed i vari colori sorbetto, che si addicono molto anche agli abiti da damigella[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”10″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”20″ screen_tablet_spacer_size=”20″ screen_mobile_spacer_size=”20″][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”14183″ img_size=”large” alignment=”center”][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”20″ screen_tablet_spacer_size=”20″ screen_mobile_spacer_size=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/2″][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”10″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”20″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”20″ screen_tablet_spacer_size=”20″ screen_mobile_spacer_size=”20″][vc_single_image image=”14184″ img_size=”large”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text] Niente spreco, le bomboniere sono green In linea con la tendenza boho e con il ritorno alla natura la bomboniera perfetta non può certamente essere un oggetto di uso e consumo. Ed ecco che la natura ci torna in aiuto: la scelta di una pianta bonsai di Ulivo o Ginseng diventa azzeccata, anche l’Aloe ed alcune piante grasse si prestano ad essere delle bomboniere boho-chic perfette. Interessanti anche nuove idee imprenditoriali all’insegna dell’ecosostenibilità, come la start up fiorentina Treedom che permette di piantare alberi in ogni parte del mondo, e di regalarli![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Dall’invenzione della forchetta al “finger food”: breve storia del banqueting

banqueting antica Roma

[vc_row dfd_row_config=”full_width_content” dfd_bg_style=”image” dfd_parallax_style=”dfd_vertical_parallax” dfd_bg_image_new=”14134″ dfd_bg_image_repeat=”no-repeat”][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][dfd_heading enable_delimiter=”” style=”style_01″ title_font_options=”tag:h4|color:%23ffffff” subtitle_font_options=”tag:h3″]Dall’invenzione della forchetta al “finger food”: breve storia del banqueting[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”200″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”200″ screen_tablet_spacer_size=”140″ screen_mobile_spacer_size=”100″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text]Nel mondo della ristorazione se ne parla da relativamente poco tempo e forse non molti di voi sanno che il catering e il banqueting hanno origini antichissime. Quella di allestire banchetti è da sempre una vera e propria arte, voluta dai re, creata e coltivata dalle regine per le occasioni importanti, e che solo nell’ultimo secolo ha iniziato a coinvolgere anche alle classi emergenti. Fin dalla preistoria il convivio e il banchetto hanno avuto in molte civiltà una funzione sociale, ma anche di dominio: una dimostrazione di ricchezza e spettacolarità. Il banchetto poteva essere improvvisato e installato ovunque, piazze e giardini del palazzo e delle città. Quanto più il luogo era spazioso e i commensali numerosi, tanto più il potere e la grandezza del sovrano venivano esaltati.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”2/3″][vc_column_text] Dalla Grecia a Roma, la tavola diventa raffinata Nell’antica Grecia si mangiava su tavolette di legno, servite con il cibo pronto per essere consumato. Un modo di servire che oggi si definisce “alla russa”, ovvero con le pietanze già impiattate. Il vino, considerato bevanda nobile, si beveva durante il symposium, alla fine del pasto, quando il capo nominato stabiliva il numero delle coppe da bere secondo un complesso cerimoniale. Durante l’epoca della Roma imperiale il lusso e l’eccesso raggiunge anche la tavola. Il menu poteva variare dalle pietanze più comuni a piatti esotici, con ricette elleniche o siriane: focacce di farro, pesce del Mediterraneo, carni di cinghiale e perfino di pavone. Sui letti “triclinari” dei palazzi nobiliari i convitati si adagiano sul braccio sinistro piegato, mentre la mano destra viene utilizzata per raggiungere i cibi disposti sui bassi tavolini. Lo scrittore Petronio, all’epoca di Nerone, racconta di un banchetto del ricco Trimalchione, che oggi descriveremmo come una cena di gala: “… un grande vassoio rotondo con i dodici segni zodiacali, sopra ciascuno dei quali il maestro di cucina (lo chef) aveva sistemato cibo proprio e adatto al referente…” E non mancava l’animazione della serata: “… accorsero poi saltellando a tempo di musica quattro camerieri e tolsero la parte superiore del trionfo…”. Parliamo in fondo di un servizio di banqueting organizzato quasi 2000 anni fa![/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”14146″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”14147″ img_size=”full” alignment=”center”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_column_text] Forchetta e tovaglia alla corte di Carlo Magno Le origini del catering affondano anche nelle tradizioni delle antiche corti di Francia: con Carlo Magno nascono tovaglia e forchetta e il loro utilizzo, intorno al nono secolo, diventa regola di corte. E con la forchetta nasce anche il gusto per la pasta. All’epoca erano quasi del tutto assenti le regole del bon ton a tavola, che divennero invece fondamentali, quasi più del menu stesso, durante tutto il periodo del Rinascimento e poi nel ‘500, quando Giovanni della Casa impose il suo “galateo”. Caterina de’ Medici porta in Francia la cucina Italiana Nel Rinascimento anche il business diventa protagonista durante i ricchi simposi. A quattordici anni Caterina de’ Medici va in sposa a Enrico d’Orléans. Il matrimonio aveva finalità politiche e finanziarie e per suggellare l’unione non si badò a spese. Caterina chiamò a se uno staff di professionisti competenti e preparati, tra i quali i pasticcieri fiorentini, le cuoche del Mugello e tanti altri. A Parigi giungono così i profumi della cucina toscana. Nel Rinascimento poi gli invitati facevano di tutto per partecipare all’estenuante rito del banchetto, non ultimo combattere frequenti “guerre delle sedie”. Ognuno doveva infatti occupare il posto assegnato al proprio rango e chi si riteneva troppo lontano dal re o dal padrone di casa poteva uscire offeso di scena o vendicare il torto subìto a colpi di spada.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row force_equal_height_columns=”main_row” mobile_destroy_equal_heights=”yes”][vc_column][vc_column_text] Con il ‘700 i gusti si separano. Il Settecento fu, per cibo e tavola, il secolo del passaggio dalla grande cucina italiana a quella francese. Le pietanze vengono alleggerite nella cottura e nei condimenti, si inizia a eliminare tutto ciò che copre i sapori lasciando il posto alla delicatezza delle erbe aromatiche. Il nuovo gusto prevedeva la separazione delle pietanze salate da quelle dolci, con gusti amari o acidi. Si diffonde la porcellana e i bicchieri, portati a tavola da una figura addetta – il coppiere – sono già rigorosamente in vetro trasparente. La scenografia del banchetto: la “mise en place” Si accresce l’attenzione per la decorazione della tavola: la mise en place, su una tavola che deve essere imbandita in modo semplice, con tovaglie rigorosamente bianche per garantire la massima luminosità e trasmettere un senso di pulizia. Porcellane di pregio e bicchieri in cristallo sempre più raffinato regnano sovrani. Assolutamente banditi posacenere e stuzzicadenti, giudicati volgari. Nei secoli successivi, il sistema rimase quasi invariato mentre, progressivamente, si passava dalla nobiltà alla borghesia, dal servizio alla francese a quello alla russa che prevedeva il susseguirsi delle diverse portate. In definitiva, si era formato un galateo del banchetto consolidato pur con le variazioni che seguivano l’evoluzione della cucina e la formazione dei piatti. Ogni epoca ha interpretato a suo modo l’arte di accogliere i commensali attorno a un tavolo. Gli stili, le portate, il servizio mutano col mutare dei tempi. Ciò che resta è il piacere di offrire ai nostri ospiti un momento di pura convivialità, spensieratezza e gusto. Un momento che difficilmente dimenticheranno. [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”40″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_normal_spacer_size=”40″ screen_tablet_spacer_size=”30″ screen_mobile_spacer_size=”25″][vc_column_text] Per provare i nostri servizi o chiederci un preventivo contattaci , troveremo la soluzione su misura per le tue esigenze! [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]